lunedì 2 novembre 2015

il Medioevo di Jaques Le Goff

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Jaques Le Goff, nato nel 1924 e deceduto nel 2014, è stato uno studioso della storia e della sociologia del Medioevo. Nacque da una famiglia modesta, divenne professore nella facoltà di lettere di Lille e dagli anni sessanta fu condirettore della rivista “annales”. Fu tra i massimi studiosi della società occidentale del Medioevo, indagandone i temi principali, cogliendo i nessi fra storia della cultura e dinamica economica, sociologica, antropologica, e individuando la formazione di atteggiamenti, mentalità e dottrine.
Uno tra i suoi celebri libri è “ Il Medioevo, alle origini della identità europea ”; dal titolo si può già capire che il testo tratterà gli elementi che possono definire il medioevo come base della attuale società europea.
Con la fine dell'epoca classica, nel 476, l'Europa vive una nuova esperienza: il Medioevo.
Il Medioevo ancora oggi fa discutere sulla sua importanza a livello politico-culturale per l'Europa occidentale. In particolare per l'Italia è stato devastante a causa di un susseguirsi di carestie e di razzie da parte di popolazioni provenienti dal Nord che non hanno solo frammentato l'unità politica dell'Italia, già disegnata da Augusto e ritrovata nel 1861, ma anche l'unita morale della popolazione.
In primo luogo il Medioevo trasmette e arricchisce le eredità del mondo antico. Dalla Grecia antica ci perviene il nome Europa che origina dal mito dell'omonima fanciulla sedotta da Giove che aveva assunto le sembianze di un toro e non dimentichiamo la filosofia, la scultura, il teatro, il modello democratico di Stato realizzato solo nel XIX e XX secolo; diversamente giungono dalla civiltà romana la lingua, l'ingegneria, il diritto romano e la contrapposizione fra città e campagna.
Dal 476 invece avviene quel processo inarrestabile di ibridazione etnica tra barbari e latini che darà vita alla varietà di popoli che diventeranno poi gli Europei. Per il Medioevo il ruolo della Chiesa è fondamentale perché Roma si trasforma, con il passare del tempo, da centro politico dell'Impero Romano a meta di pellegrinaggi verso una nuova “città santa” e assume il ruolo di ponte tra gli elementi romani e barbarici. La Chiesa riorganizza sia il territorio sulla base dei vescovi e delle diocesi sia il tempo introducendo un ritmo settimanale nelle attività lavorative ed aggiunge nuove festività come Natale e Pasqua, a quelle pagane. Si può inoltre affermare che nel medioevo si modellano quegli Stati che oggi fanno parte dell'Europa. Nel 1066 la conquista normanna dell'Inghilterra fece assumere a Londra il ruolo di capitale annettendo il Galles fino ad arrivare al 1215 con la Magna Carta in cui si imponevano dei limiti ai poteri monarchici facendo diventare l'Inghilterra un esempio di potere politico, per tutta l'Europa, controllato da una costituzione e da un Parlamento.
Si può anche collocare nel Medioevo,a metà del Duecento, la nascita del Portogallo che svolgerà nel Quattrocento e nel primo Cinquecento un ruolo fondamentale dal punto di vista marittimo con l'epoca delle grandi esplorazioni.
Nacquero anche altri Stati come la Svizzera, i Paesi scandinavi, ed i Paesi dell'Est come l'Ungheria e la Polonia.
L'Italia invece rimase la porta dell'Europa sul Mediterraneo e sull'Oriente; si frammentò e presero forma vere e proprie città Stato fondate su un'economia potente basata sui possedimenti oltre frontiera.
Nelle città del Medioevo compaiono: le scuole urbane, in cui i laici imparano a leggere ed a scrivere per poi insegnare, nasce anche una cultura ludica fatta di feste e di giochi che stimolano la rinascita del teatro e dei divertimenti del Carnevale, nasce il gusto per il cibo con la comparsa dei manuali di cucina e nasce il gusto per i colori che esprimono un sistema di codici cavallereschi e nel Tre e Quattrocento gli Italiani creano vere e proprie banche con succursali che uniscono l'attività bancaria con quella commerciale.
In campo agricolo vi sono delle migliorie a partire dall'introduzione dell'aratro pesante a vomere asimmetrico che necessitava essere trasportato da buoi o da cavalli e che si diffuse rapidamente a causa dello sviluppo demografico. Inoltre vi è la lenta introduzione della rotazione triennale con l'introduzione di colture intercalari. Oltre a ciò per migliorare la resa e i suoli si usano i primi concimi naturali e si introduce lo studio di trattati di agronomia.
Nel Medioevo nasce anche lo schema trifunzionale indoeruopeo definito da Georges Duemezil ovvero “oratores, bellatores, laboratores”( coloro che pregano,coloro che combattono,coloro che lavorano)che durò fino ai tre Stati della Rivoluzione Francese mentre dopo la rivoluzione industriale si realizza una trifunzionalità del tutto diversa, quella delle attività primarie, secondarie e terziarie, definite dagli economisti. Nella sfera dell'insegnamento compaiono dal XII secolo le università che rimarranno in linea di massima uguali fino alla Rivoluzione francese mentre per quanto riguarda il livello primario e secondario si assiste ad una lenta alfabetizzazione che proseguirà fino al XIX secolo.
Molti storici rintracciano un primo progetto di unificazione dell'Europa nell'impero di Carlo Magno grazie ai suoi lasciti: la prima unificazione giuridica del continente, una rinascita culturale grazie alla Schola Palatina, che riprende un insegnamento distinto in arti del Trivio e Quadrivio, e non ultima l'introduzione del termine “Europa” del tutto sparito da secoli.
L'altro avvenimento che forgiò l'identità europea è, nel 1054, la rottura fra il Cristianesimo Occidentale, che obbedisce a Roma e parla latino e quello Orientale che parla greco e non riconosce il Papa. Cristianità ed Europa, dunque, coincidono anche se si tratta di una cristianità assai divisa, non solo fra Oriente ed Occidente ma anche fra Stati cristiani rivali tra loro.
Nel Medioevo nella sfera sociale e politica, “l'ossessione” è quella della gerarchia e dell'ordine, fondamenti del dogma ideologico degli Europei di destra; ma è presente anche “l'ossessione” del concetto di libertà di cui il liberalismo contemporaneo ne è l'erede, come afferma Jaques Le Goff.
Per molti secoli a seguire il medioevo è stato considerato un periodo di regressione sociale ed economica rispetto all'epoca classica, solo con l'avvento del Romanticismo il Medioevo sarà rivalutato perché visto come periodo della storia dell'uomo in cui sono stati “seminati” i principi della società moderna e delle nazioni.





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