Jaques
Le Goff, nato nel 1924 e deceduto nel 2014, è stato uno studioso
della storia e della sociologia del Medioevo. Nacque da una famiglia
modesta, divenne professore nella facoltà di lettere di Lille e
dagli anni sessanta fu condirettore della rivista “annales”. Fu
tra
i massimi studiosi della società occidentale del Medioevo,
indagandone
i
temi principali, cogliendo i nessi fra storia della cultura e
dinamica economica, sociologica, antropologica, e individuando la
formazione di atteggiamenti, mentalità e dottrine.
Uno
tra i suoi celebri libri è “ Il
Medioevo,
alle origini della identità europea ”; dal titolo si può già
capire che il testo tratterà gli elementi che possono definire il
medioevo come
base della attuale società europea.
Con
la fine dell'epoca classica, nel 476, l'Europa vive una nuova
esperienza: il Medioevo.
Il
Medioevo ancora oggi fa discutere sulla sua importanza a livello
politico-culturale per l'Europa occidentale. In particolare per
l'Italia è stato devastante a causa di un susseguirsi di carestie e
di razzie da parte di popolazioni provenienti dal Nord che non hanno
solo frammentato l'unità politica dell'Italia, già disegnata da
Augusto e ritrovata nel 1861, ma anche l'unita morale della
popolazione.
In
primo
luogo
il Medioevo
trasmette e arricchisce le eredità del mondo antico. Dalla Grecia
antica ci perviene il nome Europa
che origina dal mito dell'omonima
fanciulla sedotta da Giove che aveva assunto le sembianze di un toro
e
non dimentichiamo
la
filosofia, la scultura, il teatro, il modello democratico di Stato
realizzato solo nel XIX e XX secolo; diversamente
giungono
dalla
civiltà romana la lingua, l'ingegneria, il diritto romano e la
contrapposizione fra città e campagna.
Dal
476 invece avviene quel processo inarrestabile di ibridazione etnica
tra barbari e latini che darà vita alla varietà di popoli che
diventeranno
poi gli Europei. Per il Medioevo il ruolo della Chiesa
è fondamentale perché Roma si
trasforma,
con il passare del tempo, da centro politico dell'Impero Romano a
meta di pellegrinaggi verso una nuova “città santa” e assume il
ruolo di ponte tra gli elementi romani e barbarici. La
Chiesa riorganizza
sia
il
territorio sulla base dei
vescovi
e delle diocesi sia
il tempo introducendo un ritmo settimanale nelle attività lavorative
ed aggiunge nuove festività come Natale e Pasqua, a
quelle
pagane.
Si può inoltre affermare che nel medioevo si modellano
quegli Stati
che oggi fanno parte dell'Europa. Nel 1066 la
conquista normanna dell'Inghilterra
fece
assumere a Londra
il ruolo di capitale annettendo
il Galles
fino
ad arrivare al 1215 con la Magna Carta in cui si imponevano dei
limiti ai poteri monarchici facendo diventare l'Inghilterra un
esempio di potere politico, per tutta l'Europa, controllato da una
costituzione e da un Parlamento.
Si
può anche collocare nel Medioevo,a metà del Duecento,
la nascita del Portogallo che svolgerà nel Quattrocento
e nel primo Cinquecento
un ruolo fondamentale
dal punto di vista marittimo con l'epoca delle grandi esplorazioni.
Nacquero
anche altri Stati
come la Svizzera, i Paesi
scandinavi,
ed
i Paesi
dell'Est come l'Ungheria e la Polonia.
L'Italia
invece rimase
la porta dell'Europa sul Mediterraneo e sull'Oriente; si frammentò
e presero
forma
vere e proprie città Stato fondate su un'economia potente basata sui
possedimenti oltre frontiera.
Nelle
città del Medioevo compaiono: le scuole urbane, in cui i laici
imparano a leggere ed a scrivere per poi insegnare, nasce anche una
cultura ludica fatta di feste e di giochi che stimolano la rinascita
del teatro e dei divertimenti del Carnevale, nasce il gusto per il
cibo con la comparsa dei manuali di cucina e nasce il gusto per i
colori che esprimono un sistema di codici cavallereschi e
nel
Tre e Quattrocento gli Italiani creano vere e proprie banche con
succursali che uniscono l'attività bancaria con quella commerciale.
In
campo agricolo vi sono delle migliorie a partire dall'introduzione
dell'aratro pesante a
vomere asimmetrico che necessitava essere trasportato da buoi o da
cavalli e
che si
diffuse rapidamente a causa dello sviluppo demografico. Inoltre vi è
la lenta introduzione della rotazione triennale con l'introduzione di
colture intercalari. Oltre a ciò per migliorare la resa e i suoli si
usano
i primi concimi naturali e si
introduce lo
studio di trattati di agronomia.
Nel
Medioevo nasce anche lo schema trifunzionale indoeruopeo definito da
Georges Duemezil ovvero “oratores, bellatores, laboratores”(
coloro che pregano,coloro che combattono,coloro che lavorano)che durò
fino ai tre Stati della Rivoluzione Francese mentre dopo la
rivoluzione industriale si realizza una trifunzionalità del tutto
diversa, quella delle attività primarie, secondarie e terziarie,
definite dagli economisti. Nella sfera dell'insegnamento compaiono
dal XII secolo le università che rimarranno in linea di massima
uguali fino alla Rivoluzione francese mentre
per
quanto riguarda il livello primario e secondario si assiste ad una
lenta alfabetizzazione che proseguirà fino al XIX secolo.
Molti
storici rintracciano un primo progetto di unificazione dell'Europa
nell'impero di Carlo Magno grazie ai suoi lasciti: la prima
unificazione giuridica del continente, una rinascita culturale grazie
alla Schola Palatina, che riprende un insegnamento distinto in arti
del Trivio e Quadrivio, e non ultima l'introduzione del termine
“Europa” del tutto sparito da secoli.
L'altro
avvenimento che forgiò l'identità europea è, nel 1054, la rottura
fra il Cristianesimo Occidentale, che obbedisce a Roma e parla latino
e quello Orientale che parla greco e non riconosce il Papa.
Cristianità ed Europa, dunque, coincidono anche se si tratta di una
cristianità assai divisa, non solo fra Oriente ed Occidente ma anche
fra Stati cristiani rivali tra loro.
Nel
Medioevo nella sfera sociale e politica, “l'ossessione” è quella
della gerarchia e dell'ordine, fondamenti del dogma ideologico degli
Europei di destra; ma è presente anche “l'ossessione” del
concetto di libertà di cui il liberalismo contemporaneo ne è
l'erede, come afferma Jaques Le Goff.
Per
molti secoli a seguire il medioevo è stato considerato un periodo
di regressione sociale ed economica rispetto all'epoca classica,
solo
con l'avvento del Romanticismo il Medioevo
sarà rivalutato perché visto come periodo della storia dell'uomo in
cui sono stati “seminati” i principi della società moderna e
delle nazioni.
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